Costretto ad abbandonare il natio Bangladesh, Fahim a otto anni è già un prodigio degli scacchi quando arriva a Parigi con il padre. Poiché viene rifiutato loro asilo, vivono come immigrati clandestini e piombano in una spirale di vagabondaggio e disperazione. Con un colpo di fortuna, però, Fahim viene presentato a uno dei più importanti coach di scacchi di Francia, Sylvain, che lo trasformerà in un campione.
Director: Pierre-François Martin-Laval
Stars: Ahmed Assad, Gérard Depardieu, Isabelle Nanty, Minazur Rahaman, Pierre Gommé, Emmanuel Menard
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Costretto ad abbandonare il natio Bangladesh, Fahim a otto anni è già un prodigio degli scacchi quando arriva a Parigi con il padre. Poiché viene rifiutato loro asilo, vivono come immigrati clandestini e piombano in una spirale di vagabondaggio e disperazione. Con un colpo di fortuna, però, Fahim viene presentato a uno dei più importanti coach di scacchi di Francia, Sylvain, che lo trasformerà in un campione.
—132 min -
Dramma, Storia -
30 Settembre 2019Your rating:
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Il 5 gennaio 1895 il capitano Alfred Dreyfus, un giovane soldato ebreo, viene accusato di essere una spia della Germania e condannato all'ergastolo sull'Isola del Diavolo. Tra i testimoni della sua umiliazione vi è Georges Picquart, che è promosso invece alla direzione dell'unità di controspionaggio militare che lo ha incastrato. Quando però scopre che informazioni segrete arrivano ancora ai tedeschi, Picquart viene trascinato in un pericoloso labirinto di inganni e corruzione che minaccia non solo il suo onore ma anche la sua stessa vita.
Director: Roman Polanski
Writers: Roman Polanski
Stars: Louis Garrel, Jean Dujardin, Emmanuelle Seigner, Grégory Gadebois, Vincent Pérez, Melvil Poupaud, André Marcon, Mathieu Amalric, Vincent Grass, Didier Sandre, Hervé Pierre, Laurent Stocker, Eric Ruf, Wladimir Yordanoff, Gérard Chaillou, Laurent Natrella
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Il 5 gennaio 1895 il capitano Alfred Dreyfus, un giovane soldato ebreo, viene accusato di essere una spia della Germania e condannato all'ergastolo sull'Isola del Diavolo. Tra i testimoni della sua umiliazione vi è Georges Picquart, che è promosso invece alla direzione dell'unità di controspionaggio militare che lo ha incastrato. Quando però scopre che informazioni segrete arrivano ancora ai tedeschi, Picquart viene trascinato in un pericoloso labirinto di inganni e corruzione che minaccia non solo il suo onore ma anche la sua stessa vita.
Production Companies: ToMmY K. PICTURES, Les Films Alain Sarde, R.P. Productions, Eliseo Cinema, Gaumont, Rai Cinema, France 3 Cinéma, Canal+, France 2 (FR2), 01 Distribution
In Belgio, ai giorni nostri, il destino del giovane Ahmed, 13 anni, combattuto tra gli ideali di purezza professati dal suo imam e i richiami della vita...
Director: Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne
Stars: Idir Ben Addi, Olivier Bonnaud, Myriem Akeddiou, Victoria Bluck, Claire Bodson, Othmane Moumen, Amine Hamidou
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In Belgio, ai giorni nostri, il destino del giovane Ahmed, 13 anni, combattuto tra gli ideali di purezza professati dal suo imam e i richiami della vita...
—101 min -
Dramma, Romance -
27 Febbraio 2019Your rating:
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Claire ha 50 anni, è separata, ha due figli e ha una relazione con Ludo, un uomo più giovane di lei. Un giorno ha un’idea: per spiare il suo ex amante crea un profilo falso su Facebook. Adesso è Clara, una ragazza di 24 anni, affascinante e attraente. Ma l’amore è dietro l’angolo... e dopo aver conosciuto il giovane Alex, un amico di Ludo, tra i due nasce un’attrazione virtuale. Claire sembra diventata improvvisamente la ragazza di un tempo e tra chiacchiere e confessioni notturne al telefono, messaggi e chat, finirà per innamorarsi veramente di Alex. Claire/Clara si renderà conto che il mondo che ha creato si basa sulle menzogne, mentre i sentimenti che sta vivendo sono reali. Una storia d’amore ai tempi dei social network, un ritratto libero e non banale di una donna di cinquant’anni alle prese con una nuova e ritrovata felicità, con una straordinaria Juliette Binoche.
Director: Safy Nebbou
Stars: Juliette Binoche, Nicole Garcia, François Civil, Marie-Ange Casta, Guillaume Gouix, Charles Berling, Jules Houplain, Jules Gauzelin, Claude Perron, Laurène Savart, Angèle Humeau
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Claire ha 50 anni, è separata, ha due figli e ha una relazione con Ludo, un uomo più giovane di lei. Un giorno ha un’idea: per spiare il suo ex amante crea un profilo falso su Facebook. Adesso è Clara, una ragazza di 24 anni, affascinante e attraente. Ma l’amore è dietro l’angolo... e dopo aver conosciuto il giovane Alex, un amico di Ludo, tra i due nasce un’attrazione virtuale. Claire sembra diventata improvvisamente la ragazza di un tempo e tra chiacchiere e confessioni notturne al telefono, messaggi e chat, finirà per innamorarsi veramente di Alex. Claire/Clara si renderà conto che il mondo che ha creato si basa sulle menzogne, mentre i sentimenti che sta vivendo sono reali. Una storia d’amore ai tempi dei social network, un ritratto libero e non banale di una donna di cinquant’anni alle prese con una nuova e ritrovata felicità, con una straordinaria Juliette Binoche.
Prenotazione e ritiro entro il 20 Ottobre 2019
Biglietto 8,00€
Psicomagia - Un'arte che guarisce (2019)
—100 min -
Documentario -
2 Ottobre 2019Your rating:
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Attraverso testimonianze reali, Alejandro Jodorowsky spiega cos'è la psicomagia, quali sono i suoi principi e come viene praticata, mostrando mostra alcune persone durante il loro processo di guarigione, dalla realizzazione del loro "atto psicomagico" fino alla dimostrazione dei relativi effetti. Per Jodorowsky, molti dei nostri problemi derivano dalle barriere create dalla nostra società, dalla nostra famiglia e dalla nostra cultura, tutti fattori che ci impediscono di trovare il nostro vero io. La psicomagia aiuta le persone a liberarsi da queste catene. Gli atti psicomagici hanno un forte impatto sull'inconscio. Perciò, sono spesso impressionanti e altamente cinematografici.
Director: Alejandro Jodorowsky
Writers: Alejandro Jodorowsky
Stars: Alejandro Jodorowsky
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Attraverso testimonianze reali, Alejandro Jodorowsky spiega cos'è la psicomagia, quali sono i suoi principi e come viene praticata, mostrando mostra alcune persone durante il loro processo di guarigione, dalla realizzazione del loro "atto psicomagico" fino alla dimostrazione dei relativi effetti. Per Jodorowsky, molti dei nostri problemi derivano dalle barriere create dalla nostra società, dalla nostra famiglia e dalla nostra cultura, tutti fattori che ci impediscono di trovare il nostro vero io. La psicomagia aiuta le persone a liberarsi da queste catene. Gli atti psicomagici hanno un forte impatto sull'inconscio. Perciò, sono spesso impressionanti e altamente cinematografici.
Héloïse è una “super-mamma” single: ha tre figli, un ristorante da mandare avanti e all’occasione, perchè no, anche qualche amante. Ma la diciottenne Jade, la più giovane di casa, presto lascerà il nido per continuare i suoi studi in Canada. Mentre la partenza di Jade si avvicina, Héloïse ripensa ai loro ricordi e si improvvisa regista filmando con il suo telefono i loro momenti insieme prima del viaggio, rendendoli unici grazie alla complicità che ha sempre saputo creare con sua figlia, “la sua piccola”. Una commedia emozionante e attualissima sull’amore, dalla regista dell’acclamato LOL – Il tempo dell’amore.
INTERVISTA A LISA AZUELOS, LA REGISTA
I TUOI FILM HANNO, SPESSO, UNA DIMENSIONE AUTOBIOGRAFICA. IN SELFIE DI FAMIGLIA ANCORA DI PIÙ…
Avrei difficoltà a fingere il contrario, specialmente perché in questo film mia figlia interpreta il suo ruolo! È così che va: non ho immaginazione, ma quando mi succede qualcosa di importante prendo la mia vita, la agito un po’… e vedo cosa succede! Sembra che più parlo della mia vita, più le persone sentono che sto parlando della loro.
PERCHÉ, SECONDO TE?
Perché sono sincera, ed è la sola cosa che conta! Penso che tutti viviamo, più o meno, le stesse emozioni e il mio lavoro è quello di trovare le parole giuste per raccontarle. Si tratta di trasmettere dell’amore, niente di più e niente di meno.
L’IDEA DI SELFIE DI FAMIGLIA È ARRIVATA, QUINDI, ALL’APERTURA DELLA LETTERA D’AMMISSIONE DI TUA FIGLIA DICIASSETTENNE ALL’UNIVERSITÀ IN CANADA?
No, questo è successo dopo. Il primo clic è stato grazie al film Boyhood.
La scena in cui Patricia Arquette affronta suo figlio che fa i suoi bagagli e parte, senza voltarsi indietro, mi ha affascinato. Ho pensato: “Quindi è così? Un giorno se ne vanno, è finita, è quello che mi succederà?”
Mia figlia, all’epoca, studiava al liceo e già pensava di frequentare l’Università in Canada. Ho capito, con urgenza, che dovevo prepararmi a quel momento: quindi ho iniziato a filmarla con il mio telefono. Ho iniziato a filmare tutto, sempre, in modo da ottenere una traccia di questa vita familiare che è al centro della mia esistenza, da 25 anni. Ho ore e ore di filmati con momenti esilaranti di Thaïs: “Smettila di filmarmi, mamma, sei spaventosa! (…) ti prego, almeno a colazione, spegni il tuo cellulare! All’inizio volevo realizzare un film da questi video, ma alla fine ho scritto questa storia, in maniera naturale. Nei miei video mancava ancora un personaggio importante: la madre!
HAI PENSATO SUBITO A SANDRINE KIBERLAIN PER IL RUOLO DELLA MADRE?
Oh, sì! Il mio sogno era che accettasse il ruolo, si tratta di una delle attrici francesi più talentuose, capace di far ridere e piangere nella stessa scena. Ce ne sono così poche! Mi ha detto di sì 48 ore dopo aver letto la sceneggiatura. Che gioia! Sapevo che sarebbe stata fantastica ad interpretare… me stessa (ride). C’eravamo già incrociate e sentivo che avevamo qualcosa in comune. In più Sandrine è una persona gentile, cosa molto importante visto che ha dovuto recitare accanto a una debuttante, mia figlia Thaïs. È stata accogliente, incoraggiante, tenera…
Suzanne, la figlia di Sandrine, era all’ultimo anno di liceo e il film era come se le parlasse… forse anche lei aveva bisogno di prepararsi alla sua partenza!
COM’È DIRIGERE LA PROPRIA FIGLIA AL CINEMA? MEGLIO DI QUANDO LE SI CHIEDE DI SISTEMARE LA STANZA?
Divertente! Dopo tutti i mesi trascorsi a filmare Thaïs con il mio iPhone era impensabile che venisse interpretata da un’altra attrice. Aveva già recitato in un mio film, LOL – il tempo dell’amore, conosceva i ritmi e le esigenze di questo mestiere e io non avevo alcun dubbio sul suo talento di attrice. Ho cercato di dirigerla semplicemente, con dolcezza e gioia. Tutte le riprese di SELFIE DI FAMIGLIA si sono svolte così: coccolavo l’operatore, il primo assistente… come se la storia che stavamo girando fosse contagiosa!
CHE NE PENSI DEI GIOVANI ATTORI VICTOR BELMONDO ET MICKAEL LUMIÈRE?
Sono la prova che si tratta di un film transgenerazionale fin dal casting! Ho sentito che Victor Belmondo era uno di famiglia fin da quando l’ho incontrato. Lui e Thaïs sono entrati nella modalità “fratello e sorella” fin da subito. È divertente, perché mia madre (Marie Lafôret) ha girato tre film con suo nonno (Jean-Paul Belmondo). Dopo SELFIE DI FAMIGLIA Thaïs e Victor hanno già girato un altro film insieme… quanto a Mickael Lumière, recita così bene! Sono dei ragazzi che, fuori dal set, hanno un bel rapporto con le loro madri. Penso che sia stato quello che mi è piaciuto, istintivamente, sentendoli come miei figli.
HÉLOÏSE È UNA SUPER-MAMMA SINGLE. È ANCHE LA PROSPETTIVA DI RITROVARSI SOLA CHE RENDE PIÙ DURA LA PARTENZA DELLA FIGLIA PIÙ PICCOLA?
Il padre, interpretato da Yvan Attal, si è rifatto una vita all’estero e per questo è meno presente nella vita dei figli. Volevo parlare dell’affidamento congiunto dal punto di vista della madre… perché è quello che conosco meglio! Per quanto ne so questo è il primo film sull’argomento, che riguarda sempre più persone, e che ha conseguenze sul modo in cui alleviamo i nostri figli, sui legami speciali che creiamo… per quanto mi riguarda sono stata una delle prime promotrici dell’affidamento congiunto, quindici anni fa. Ciò significa che non ci sono alimenti, quindi le donne sono costrette a prendersi cura di sé stesse finanziariamente, ma allo stesso tempo i bambini non devono vivere la “doppia punizione” di essere privati della famiglia in cui sono cresciuti e del loro padre. Nel film voglio parlare alle madri single, condividere la mia esperienza. Credo che vivere in una relazione non cambi la sensazione di nostalgia che si prova quando il figlio più piccolo lascia il nido. Sposato o single, ogni genitore deve affrontare la questione, prima o poi.
HÉLOÏSE SOFFRE PER LA PARTENZA DELLA SUA “BAMBINA”. SI TROVA A VIVERE COME SULLE MONTAGNE RUSSE, FINENDO PER ACCETTARE LA SITUAZIONE. C’È QUALCOSA DI SIMILE, IN TUTTE LE MADRI, QUANDO È ORA DI VOLTARE PAGINA?
Certo, ci sono tante lacrime ma anche una forma di sollievo. Constatare che i propri figli sono pronti a prendere il volo significa che abbiamo fatto un buon lavoro. E possiamo andare avanti. Essere madre è la più bella storia della mia vita, ma voglio ritrovarmi di nuovo come donna. Oggi, più che mai, mi sento pronta a passare un po’ di tempo con un uomo.
L’ULTIMA SCENA, QUANDO SANDRINE KIBERLAIN VA IN AEROPORTO, È UN MOMENTO PARTICOLARMENTE EMOZIONANTE…
Educare i propri figli è la somma di molte piccole cose: risvegli notturni, risate, problemi scolastici, giocattoli in disordine, preoccupazioni per il loro futuro… E tutto questo, alla fin fine, fa una vita. Héloïse sta camminando verso il suo futuro, finalmente realizzata, con gioia. È un messaggio che ho voluto trasmettere alle giovani madri… non sentitevi in colpa! Anche se siamo spesso impotenti, anche se ci chiediamo come faremo, beh, ci riusciremo, ve lo prometto. I dubbi e i sacrifici li dimentichiamo, la gioia rimane.
SANDRINE KIBERLAIN
È LA PRIMA VOLTA CHE LAVORAVI CON LISA AZUELOS?
Sì, ma ci conoscevamo da tempo. L’avevo dimenticato ma a 12 anni frequentammo lo stesso corso di tip tap. Ho sempre seguito con attenzione la sua carriera… ammiro il suo modo di raccontare l’epoca in cui viviamo. Ci siamo conosciute e abbiamo sentito qualcosa che ci univa. Mi ha fatto molto piacere che abbia pensato a me, proponendomi un personaggio così diverso da quelli che avevo già interpretato…
IN COSA HÉLOÏSE È DIVERSA RISPETTO AI TUOI RUOLI PRECEDENTI?
Ho interpretato spesso personaggi simpatici, ma raramente una donna “normale”, radicata nella realtà. Héloïse è una donna di oggi, multitasking, che gestisce come può il suo lavoro, i suoi figli… e il tempo che passa. Ho sempre pensato che i progetti seguano le nostre vite, che non arrivano mai per caso, e quando ho ricevuto la sceneggiatura anch’io avevo una figlia all’ultimo anno di liceo, pronta a prendere il volo… SELFIE DI FAMIGLIA mi ha parlato in un attimo!
SELFIE DI FAMIGLIA È UN FILM AUTOBIOGRAFICO E LE PERSONE CHE CONOSCONO BENE LA REGISTA TROVERANNO MOLTI PUNTI IN COMUNE TRA VOI DUE, NELLE FRASI, NEI GESTI…
Ma il lavoro di un’attrice è questo! Fluire nel mondo dell’autore, nel suo ritmo. È sempre stato così con i registi con i quali ho lavorato, uomini o donne che fossero. Quando ho lavorato con Albe Dupontel, o altri registi, ho preso sempre qualcosa dalla loro voce o gestualità. Lisa è così carismatica, avvolgente, accogliente, che ti porta subito nel suo mondo. Ma il personaggio di Héloïse non è al 100% Lisa, è più un mix di entrambe, frutto del lavoro realizzato insieme durante le riprese…
IN CHE MODO?
Sono senza dubbio una madre più “severa”, più ragionevole, più inquieta di Lisa… per “trovare” Héloïse fisicamente ho lavorato molto con Manu, la costumista. Ha creato per me un look più “rock’n’roll” con minigonne e stivaletti… per diventare Héloïse avevo bisogno di più libertà, anche nell’abbigliamento (ride).
ANCHE TU PENSI, COME HÉLOÏSE, CHE SIA POSSIBILE RICOSTRUIRSI UNA VITA SENTIMENTALE ANCHE SE SI VIVE ANCORA CON I FIGLI?
Non penso che ci sia una regola, ma credo che la maternità sia un’esperienza così affascinante, piena di così tanti momenti diversi, che si possa mettere l’amore in secondo piano. Diventare madre significa, a dispetto di noi stesse, andare verso una vita in cui le priorità cambiano. Per permettere a qualcuno di entrare di nuovo nella nostra vita… deve valerne davvero la pena! Capisco se alcune donne preferiscano aspettare la partenza dei figli, per avere più spazio per sé stesse, sia materialmente che emotivamente.
DIVENTARE MADRE DI UNA FAMIGLIA NUMEROSA, PER TE CHE HAI SOLO UNA FIGLIA, COM’È STATO?
Ho scoperto che richiede un’energia incredibile! Lisa ha avuto la grande idea di invitarci tutti a cena a casa sua, prima delle riprese, in modo che i ragazzi si incontrassero. C’erano i nostri “veri” figli e gli attori del film. Questo ha creato un’atmosfera particolare! Mi è piaciuto osservare come Lisa interagisse con loro, sa come parlare con gli adolescenti, come creare un legame immediato e naturale, cosa che non è da tutti.
AVETE IMPROVVISATO MOLTO, SUL SET?
Sì, il film era scritto ma spesso Lisa mi diceva “Vai, fai come ti senti, lascio la macchina da presa riprenderti”. È successo con la scena dove Héloïse urla con i suoi figli e finisce per parlare da sola dopo la loro partenza. Ho avuto l’impressione di sentire Lisa ridere dietro la macchina da presa, è strano, ma ho la sensazione che ci sia un filo invisibile che lega un attore e il suo regista, che li unisce sulla stessa frequenza. È stato lo stesso nella scena in cui, ubriaca, trascino Kyan Khojandi in un bar. È stato molto divertente, Kyan sembrava davvero sorpreso e ho sentito quel “filo magico” che mi unisce a Lisa. Il piacere di lavorare insieme c’è stato dall’inizio alla fine, e sarei pronta a ricominciare domani!
THAÏS ALESSANDRIN
QUANDO HAI CAPITO CHE LA TUA PARTENZA SAREBBE DIVENTATA LA STORIA PER UN FILM?
Da subito! Da quando mia madre vide Boyhood. Sono tre anni che ha iniziato a riprendermi con il suo telefono. All’inizio era una cosa solo per noi due, per avere dei ricordi insieme. Ma subito si è resa conto che poteva essere uno spunto per un film che parlasse di noi e, in generale, sulle partenze dei figli, quando lasciano il nido familiare. Mia madre è riuscita a trasmettermi la sua mania: da quando sono in Canada anche io filmo tutto, sempre (ride)!
SEI UN’ATTRICE ESORDIENTE, HAI AVUTO QUALCHE DUBBIO SE ACCETTARE O MENO QUESTO PRIMO RUOLO DA PROTAGONISTA?
No, fin da subito ho saputo che era quello che volevo! È stato normale, logico, che fossi io a interpretare Jade, personaggio che mia madre ha scritto pensando a me. Raccontiamo la nostra storia, quindi nessuno avrebbe saputo interpretare questo ruolo meglio di me! Solo dopo, quando abbiamo iniziato le riprese, ho iniziato ad avere dei dubbi sulle mie capacità…
PERCHÉ DUBBI?
Non sono mai stata il genere di ragazza che pensava “Sarò un’attrice o niente”. Quando ero piccola volevo essere un’attrice, una regista e una cantante… tutte e tre contemporaneamente! Ma canto così male… dunque a sei anni ho seguito dei corsi di teatro. Ho partecipato a due cortometraggi di amici e sono apparsa nel film di mia madre LOL – il tempo dell’amore e di mia sorella Carmen Alessandrin, Interrail. Più andavo avanti e più la passione per la recitazione si imponeva, dentro di me, con gioia. Recitare mi fa bene!
SELFIE DI FAMIGLIA RACCONTA LA TUA STORIA. SEI INTERVENUTA NELLA SCENEGGIATURA?
Ho letto la sceneggiatura in tutte le sue tappe, dal soggetto alla versione finale, e ho suggerito qualche idea per alcune scene. Sono intervenuta soprattutto nei dialoghi dei giovani, per renderli più “veri”. Mia madre è sempre piena di idee e di entusiasmo nei confronti della mia generazione. Mi chiedo se si senta più a suo agio con le persone della mia età, rispetto a quelle della sua…
COM’È STATO IL PRIMO GIORNO DI RIPRESE?
Avevo tanta paura! Ma sono stata rassicurata da mia madre e da Sandrine. Con lei la connessione è stata immediata. Conosco come si lavora in teatro mentre al cinema le posizioni, la voce, le tecniche… tutto è diverso. Mi ha guidato con energia e gentilezza, senza mai giudicarmi. Ho capito subito quanto recitare mi renda felice! Mi sono trovata bene fin dai primi istanti con gli altri attori del film, ci siamo sentiti subito in sintonia, e abbiamo trovato una complicità quasi fraterna che mi ha aiutato molto.
QUAL È STATA LA SCENA PIÙ DIFFICILE DA GIRARE? QUELLA D’AMORE CON MICKAEL?
La scena di notte, dove dovevo essere ubriaca, l’ho trovato molto difficile da girare. Contrariamente dal resto del film, in cui cercavo i consigli di mia madre, qua ho cercato solo di essere me stessa, il più naturale possibile. Quando è capitato di fare molti ciak, di una stessa scena, ho trovato molto complicato sembrare sconvolta o stupita cinque volte, dieci volte di fila, quando sapevo molto bene cosa sarebbe successo!
D’altra parte, non vedevo l’ora di recitare la scena di nudo, per rendere omaggio alla famosa scena de Il disprezzo, di Godard, uno dei miei film preferiti… Ho una predilezione particolare per Brigitte Bardot, in quel film. Abbiamo girato la scena con una piccola troupe e mettermi a nudo davanti a mia madre è stato molto dolce, molto naturale, senza il rischio che il regista sembrasse perverso (ride)!
PROGETTI FUTURI?
Dopo SELFIE DI FAMIGLIA ho girato All inclusive, il film di Fabien Onteniente. Mi ha reso così felice che voglio continuare su questa strada… Ma so che diventare un’attrice, che vive solo del suo lavoro, è difficile. E dato che sono pragmatica, continuo i miei studi in Canada per il momento…
CAST
HELOÏSE SANDRINE KIBERLAIN
JADE THAÏS ALESSANDRIN
THEO VICTOR BELMONDO
LOUIS MICKAEL LUMIÈRE
LOLA CAMILLE CLARIS
PAUL KYAN KHOJANDI
MEHDI ARNAUD VALOIS
JULES PATRICK CHESNAIS
FRANCK YVAN ATTAL
REGIA E SCENEGGIATURA LISA AZUELOS
DIALOGHI LISA AZUELOS, THIERRY TESTON, THAÏS ALESSANDRIN
MUSICA YAËL NAIM
FOTOGRAFIA ANTOINE SANIER
MONTAGGIO BAPTISTE DRUOT
SUONO STEPHANE BUCHER, NICOLAS BOUVET-LEVRARD, MARC DOISNE
SCENOGRAFIA LAURENT OTT
COSTUMI EMMANUELLE YOUCHNOSKI
UNA PRODUZIONELOVE IS IN THE AIR, PATHÉ, FRANCE 2 CINÉMA, C8 FILMS, LES PRODUCTION CHAOCORP, CN8 PRODUCTIONS NEXUS FACTORY, UMEDIA
IN ASSOCIAZIONE CON UFUND
PRODUTTORI JÉRÔME SEYDOUX, LISA AZUELOS ET JULIEN MADON
COPRODUTTORI SERGE DE POUCQUES, SYLVAIN GOLDBERG, NADIA KHAMLICHI, CÉDRIC ILAND ET ARDAVAN SAFAEE
CON LA PARTECIPAZIONE DI CANAL +, CINE +, FRANCE TÉLÉVISIONS, C8
CON IL SOSTEGNO DI GOUVERNEMENT FÉDÉRAL DE BELGIQUE ET DES INVESTISSEURS DU TAX SHELTER
Selfie di famiglia (2019)
—87 min -
Commedia, Dramma -
13 Marzo 2019Your rating:
Not rated yet!
Héloïse è una “super-mamma” single: ha tre figli, un ristorante da mandare avanti e all’occasione, perchè no, anche qualche amante. Ma la diciottenne Jade, la più giovane di casa, presto lascerà il nido per continuare i suoi studi in Canada. Mentre la partenza di Jade si avvicina, Héloïse ripensa ai loro ricordi e si improvvisa regista filmando con il suo telefono i loro momenti insieme prima del viaggio, rendendoli unici grazie alla complicità che ha sempre saputo creare con sua figlia, “la sua piccola”. Una commedia emozionante e attualissima sull’amore, dalla regista dell’acclamato LOL – Il tempo dell’amore.
Director: Lisa Azuelos
Writers: Lisa Azuelos
Stars: Sandrine Kiberlain, Thaïs Alessandrin, Victor Belmondo, Mickael Lumière, Camille Claris, Kyan Khojandi, Arnaud Valois, Patrick Chesnais, Yvan Attal, Marie Bouvet, Mila Ayache, Victor Peeters, Lya Oussadit-Lessert, Arthur Benzaquen, Sarah Deffeyes
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Héloïse è una “super-mamma” single: ha tre figli, un ristorante da mandare avanti e all’occasione, perchè no, anche qualche amante. Ma la diciottenne Jade, la più giovane di casa, presto lascerà il nido per continuare i suoi studi in Canada. Mentre la partenza di Jade si avvicina, Héloïse ripensa ai loro ricordi e si improvvisa regista filmando con il suo telefono i loro momenti insieme prima del viaggio, rendendoli unici grazie alla complicità che ha sempre saputo creare con sua figlia, “la sua piccola”. Una commedia emozionante e attualissima sull’amore, dalla regista dell’acclamato LOL – Il tempo dell’amore.
—105 min -
Commedia -
15 Settembre 2018Your rating:
Not rated yet!
Marion e Ben hanno trent’anni, vivono a Parigi, e si conoscono su Tinder, l’app di incontri.
Lei è intrepida e ama l’avventura, lui è ordinato e ipocondriaco. Ma gli opposti si attraggono e, dopo una notte di sesso sfrenato, decidono di trascorrere insieme le loro vacanze estive: a metà strada tra le loro destinazioni da sogno (Beirut per Marion, Biarritz per Ben) finiranno per ritrovarsi… in Bulgaria. Tra ostelli hippy, spiagge affollate e sport estremi, il viaggio di Marion e Ben si trasformerà in un’avventura on the road rocambolesca e bizzarra, un’esperienza indimenticabile nel bene… e nel male.
Director: Patrick Cassir
Writers: Camille Chamoux, Patrick Cassir
Stars: Camille Chamoux, Jonathan Cohen, Camille Cottin, Jérémie Elkaïm, Vincent Dedienne
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Marion e Ben hanno trent’anni, vivono a Parigi, e si conoscono su Tinder, l’app di incontri.
Lei è intrepida e ama l’avventura, lui è ordinato e ipocondriaco. Ma gli opposti si attraggono e, dopo una notte di sesso sfrenato, decidono di trascorrere insieme le loro vacanze estive: a metà strada tra le loro destinazioni da sogno (Beirut per Marion, Biarritz per Ben) finiranno per ritrovarsi… in Bulgaria. Tra ostelli hippy, spiagge affollate e sport estremi, il viaggio di Marion e Ben si trasformerà in un’avventura on the road rocambolesca e bizzarra, un’esperienza indimenticabile nel bene… e nel male.
—101 min -
Thriller, Crime, Dramma, Mistero -
2 Settembre 1959Your rating:
(Maigret et l'affaire Saint-Fiacre, Francia-Italia/1959) di Jean Delannoy
Soggetto: dal romanzo L'affare Saint-Fiacre di Georges Simenon. Sceneggiatura: Jean Delannoy e Rodolphe-Maurice Arlaud. Fotografia: Louis Page. Montaggio: Henri Taverna. Musiche: Jean Prodromidès. Scenografia: René Renoux. Interpreti: Jean Gabin (Jules Maigret), Michel Auclair (Maurice de Saint-Fiacre), Valentine Tessier (la contessa de Saint-Fiacre), Jacques Morel (Maître Mauléon), Michel Vitold (l’abate Jodet), Gabrielle Fontan (Marie Tatin), Jean-Pierre Granval (il giornalista), Camille Guérini (Gaulthier). Produzione: Jean-Paul Guibert per Cinétel, Pretoria Film, Filmsonor, Intermondia Film, Titanus. Durata: 101'
Secondo Maigret - dopo il successo di Il commissario Maigret (Maigret tend un piège) dell'anno precedente - per Delannoy e Gabin. La scelta cade su uno dei romanzi più celebri della serie, fino ad allora mai portati sul grande schermo. Sono le pagine del ritorno del commissario ai luoghi aviti, vicino a Moulins, presso il castello dove il padre faceva il fattore. Chiamato dalla contessa de Saint-Fiacre, sua amica d'infanzia, Maigret si trova di fronte a un caso particolamente complicato: un biglietto anonimo annuncia la morte, per l'indomani, della contessa. Che puntualmente, il giorno successivo, viene trovata morta... Atmosfere tra il lugubre e nostalgico e Gabin ancora perfetto nel ruolo, con la sua faccia perbene anteguerra, di ruvida estrazione contadina, ormai scolpita nella memoria collettiva come IL Maigret cinematografico.
Director: Jean Delannoy
Stars: Jean Gabin, Michel Auclair, Valentine Tessier, Jacques Morel
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(Maigret et l'affaire Saint-Fiacre, Francia-Italia/1959) di Jean Delannoy
Soggetto: dal romanzo L'affare Saint-Fiacre di Georges Simenon. Sceneggiatura: Jean Delannoy e Rodolphe-Maurice Arlaud. Fotografia: Louis Page. Montaggio: Henri Taverna. Musiche: Jean Prodromidès. Scenografia: René Renoux. Interpreti: Jean Gabin (Jules Maigret), Michel Auclair (Maurice de Saint-Fiacre), Valentine Tessier (la contessa de Saint-Fiacre), Jacques Morel (Maître Mauléon), Michel Vitold (l’abate Jodet), Gabrielle Fontan (Marie Tatin), Jean-Pierre Granval (il giornalista), Camille Guérini (Gaulthier). Produzione: Jean-Paul Guibert per Cinétel, Pretoria Film, Filmsonor, Intermondia Film, Titanus. Durata: 101'
Secondo Maigret - dopo il successo di Il commissario Maigret (Maigret tend un piège) dell'anno precedente - per Delannoy e Gabin. La scelta cade su uno dei romanzi più celebri della serie, fino ad allora mai portati sul grande schermo. Sono le pagine del ritorno del commissario ai luoghi aviti, vicino a Moulins, presso il castello dove il padre faceva il fattore. Chiamato dalla contessa de Saint-Fiacre, sua amica d'infanzia, Maigret si trova di fronte a un caso particolamente complicato: un biglietto anonimo annuncia la morte, per l'indomani, della contessa. Che puntualmente, il giorno successivo, viene trovata morta... Atmosfere tra il lugubre e nostalgico e Gabin ancora perfetto nel ruolo, con la sua faccia perbene anteguerra, di ruvida estrazione contadina, ormai scolpita nella memoria collettiva come IL Maigret cinematografico.
(Panique, Francia/1946) di Julien Duvivier
Soggetto: dal romanzo Il fidanzamento del signor Hire di Georges Simenon. Sceneggiatura: Julien Duvivier e Charles Spaak. Fotografia: Nicolas Hayer. Montaggio: Marthe Poncin. Musiche: Jean Wiener, Jacques Ibert. Interpreti: Michel Simon (Monsieur Hire), Viviane Romance (Alice), Paul Bernard (Alfred), Charles Dorat (Michelet), Lucas Gridoux (Fortin, il farmacista), Lita Recio (Viviane), Jenny Leduc (Irma), Michèle Auvray (Mme Branchu). Produzione: Filmsonor Société Anonyme. Durata: 98’
Nuovo restauro digitale di TF1 Droits Audiovisuels presso il laboratorio Digimage, a partire dal nitrato interpositivo originale.
Mr. Hire è un individuo orgoglioso, eccentrico e solitario. È segretamente innamorato della bella ed equivoca Alice (Viviene Romance). Quando il corpo di una giovane donna viene rinvenuto nel suo quartiere, immediatamente i sospetti dei vicini e della polizia si concentrano su lui. Dopo uno spettacolare quanto drammatico inseguimento-linciaggio sui tetti di Parigi, una fotografia rivelerà l'identità del vero colpevole. Tratto dal romanzo di Georges Simenon, il primo film di Julien Duvivier dopo il suo ritorno in Francia da Hollywood vede l’acclamato esponente del realismo poetico usare il suo consumato mestiere per fini più oscuri e cupi. Grazie alle sfumate e incisive performance dei due protagonisti, questo noir ad alta tensione mostra (prima del Lang americano di Furia, Sono innocente e Il grande caldo) i pericoli della perversa ferocia della masse, costruendo una puntuale allegoria della doppiezza e della meschinità dei francesi durante gli anni delle guerra. “Lo sguardo freddo ma fraterno e segretamente tenero di Simenon fa spazio qui alla visione di un misantropo, condannando irrimediabilmente e senza indulgenza le bassezze dell’umanità” (Jacques Lourcelles).
Director: Julien Duvivier
Stars: Michel Simon, Viviane Romance, Paul Bernard, Charles Dorat, Lucas Gridoux, Lita Recio
Photos
Storyline
(Panique, Francia/1946) di Julien Duvivier
Soggetto: dal romanzo Il fidanzamento del signor Hire di Georges Simenon. Sceneggiatura: Julien Duvivier e Charles Spaak. Fotografia: Nicolas Hayer. Montaggio: Marthe Poncin. Musiche: Jean Wiener, Jacques Ibert. Interpreti: Michel Simon (Monsieur Hire), Viviane Romance (Alice), Paul Bernard (Alfred), Charles Dorat (Michelet), Lucas Gridoux (Fortin, il farmacista), Lita Recio (Viviane), Jenny Leduc (Irma), Michèle Auvray (Mme Branchu). Produzione: Filmsonor Société Anonyme. Durata: 98’
Nuovo restauro digitale di TF1 Droits Audiovisuels presso il laboratorio Digimage, a partire dal nitrato interpositivo originale.
Mr. Hire è un individuo orgoglioso, eccentrico e solitario. È segretamente innamorato della bella ed equivoca Alice (Viviene Romance). Quando il corpo di una giovane donna viene rinvenuto nel suo quartiere, immediatamente i sospetti dei vicini e della polizia si concentrano su lui. Dopo uno spettacolare quanto drammatico inseguimento-linciaggio sui tetti di Parigi, una fotografia rivelerà l'identità del vero colpevole. Tratto dal romanzo di Georges Simenon, il primo film di Julien Duvivier dopo il suo ritorno in Francia da Hollywood vede l’acclamato esponente del realismo poetico usare il suo consumato mestiere per fini più oscuri e cupi. Grazie alle sfumate e incisive performance dei due protagonisti, questo noir ad alta tensione mostra (prima del Lang americano di Furia, Sono innocente e Il grande caldo) i pericoli della perversa ferocia della masse, costruendo una puntuale allegoria della doppiezza e della meschinità dei francesi durante gli anni delle guerra. “Lo sguardo freddo ma fraterno e segretamente tenero di Simenon fa spazio qui alla visione di un misantropo, condannando irrimediabilmente e senza indulgenza le bassezze dell’umanità” (Jacques Lourcelles).
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