Giovedì 09 Gennaio dalle ore 20.00
regia di Tatti Sanguineti
Giulio Andreotti – Il cinema visto da vicino
2014 ‧ Documentario ‧ 1h 34m
Tra il 2003 e il 2005 Giulio Andreotti ha rilasciato ben 21 interviste a Tatti Sanguineti, che gli ha chiesto di ripercorrere con la memoria, e l’ausilio di una serie di documenti cartacei e audiovisivi, gli anni fra il 1947 e il 1953 in cui il senatore a vita fu Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con ampie deleghe allo spettacolo. Tra i suoi primi atti, il salvataggio dell’Istituto Luce e del suo archivio. Riprende l’attività negli studi di Cinecittà; il primo film girato è Cuore di Duilio Coletti, da De Amicis, con Vittorio De Sica. Nel ’47, partecipa alla sua prima Mostra del Cinema di Venezia, che si tiene in città. Nel 1948 riporta la Mostra al Lido. Nel 1949 emana la Legge di sostegno sul cinema, che porta il suo nome. Attraverso l’imposizione di una tassa al momento del doppiaggio, in gran parte di film americani, consente l’incremento di risorse economiche dall’estero. Si creano le premesse per la nascita di una nuova classe di produttori.
a seguire
Giulio Andreotti – La politica del cinema
2015 ‧ Documentario ‧ 1h 28m
In questo secondo capitolo, dopo l’immersione del primo nel suo rapporto con la censura cinematografica, Andreotti affronta, quasi da lontano e come spettatore, il suo curriculum di uomo di cinema. Un curriculum di prim’ordine, che contempla la partecipazione alla Festa de’ Noantri e la claque per Dina Galli, il suo primo discorso e l’uso amichevole ma elettorale (a Sora, Ciociaria profonda) della Pampanini e di Aldo Fabrizi. Ma anche un’amicizia duratura con Federico Fellini, un giudizio dialettico di Zavattini che lo sapeva amante dei cavalli e delle scommessine («Lei ha sgarrettato il cinema italiano») e una frase sconcertante in effige a un film da lui difeso, Anni difficili di Zampa, sul tema scottante della continuità e discontinuità fra fascismo e post fascismo: «Ridere dei propri difetti è la migliore virtù dei popoli civili».